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Eventi & Incontri

Sostenibilità per legge, desiderio o follia ?

13:00 15 Novembre 2013



La sostenibilità è sempre più oggetto di attenzione da parte del mercato vitivinicolo. Dalle iniziative di tipo privato a quelle Istituzionali, passando per i Programmi di sostenibilità proposti a livello "associativo", sono sempre di più i viticoltori che si impegnano per il miglioramento della sostenibilità dei propri processi produttivi. Se, da un lato, questo è un segnale positivo di un impegno concreto nei confronti di tale tematica, dall'altro vi è il rischio che la molteplicità di metodologie e indicatori utilizzati possa generare confusione nel consumatore,ed anche tra i produttori stessi.       

L'Unione Europea ha per questo proposto una serie di iniziative per armonizzare le metodologie di valutazione di impatto di prodotto, e il vino è proprio tra i beni presi in considerazione. Certo, la tematica è scottante: oggi, l'impegno ambientale è già oggetto di regolamentazioni e standard (ad esempio, norma ISO 14000 e regolamento EMAS), e l'idea della "sostenibilità" è sempre stata legata all'aspetto della volontarietà, a quel "qualcosa in più" che scaturisce dall'impegno del produttore, dalla sua sensibilità verso l'ambiente e la società.

E' auspicabile, dunque, un intervento delle Istituzioni ai fini dell'armonizzazione delle metodologie, a livello di valutazioni di impatto ma anche di comunicazione?
Come poter trasformare le certificazioni da un mero costo per l'azienda a una vera e propria opportunità, non solo per la singola impresa ma per l'intero settore?

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